Uno gnomo per amico
di Antonella Tugnoli
educatrice Scuola Infanzia Statale Sanner
 
Una storia divertente per sorridere e sognare
 

Indice

INTRODUZIONE
1 GNOMO FIORE
2 FACCIAMO CONOSCENZA
3 LA RISPOSTA

4 IO VENGO DA…………
5 GLI ABITANTI DEL BOSCO GRANDE
6 VI PRESENTO UN AMICO
7 IN GITA CON...
8 MI PRESENTO SONO LA STELLINA POSTINA
9 PIACERE SONO BEPO
10 LA SERRA AMICA
11 UNA MISSIONE DAL CIELO
12 MESSAGGIO ARRIVATO PIANETA SALVATO
13 VERDINA E LE FATE
14 AMICI DALL INGHILTERRA….M. GEORGE E BILLY FROG
15 AMICA UGANDA
16 LE SETTE SORELLE
17 …UN’ AMICIZIA SENZA TEMPO

 

 

INTRODUZIONE

Una storia nata in una scuola dell’Infanzia luogo dove i bambini attraverso il gioco imparano i grandi valori della vita come quello dell’ amicizia, della lealtà della sincerità, dell’ umiltà, crescendo sereni e portando con sé ricordi indimenticabili di una età che fugge via velocemente.
Una favola per bambini sospesa tra fantasia e realtà da leggere da soli ,fantasticando, o farsi leggere riscoprendo il valore della lettura, trascorrendo insieme ore serene .
Dedicato a tutti i bambini che hanno trascorso ore spensierate e felici, in questa scuola, a tutti quelli che tutt’ora imparano a conoscere la vita giocando e per tutti quelli che la frequenteranno.

 

 

GNOMO FIORE

Un piccolo esserino paffuto, dalla lunga barba bianca ,con baffi spiritosi rivolti all’insù,due occhi furbi e sorridenti, dal nasino tondeggiante, col cappello rosso a punta, una casacca verde brillante, pantaloni rossi fermati in vita da una grossa cintura nera, calzando due grossi e comodi stivali incominciò il suo viaggio.
Proprio così lui era uno gnomo, lo gnomo Fiore Viaggiatore .
Viaggiando, viaggiando, si ritrovò in quel di Robbio , ridente cittadina ricca di storia. Li sorge da moltissimo tempo una storica scuola dalla rosea facciata ,allegri vetri sempre colorati dai bambini e con un bellissimo giardino immerso nel verde tra caki,ciliegi e pruni .
Questi bambini giocavano spensierati, Fiore incuriosito da tutto quel vociare, dalla musica che si udiva da lontano decise di entrare di soppiatto.
Ogni giorno lo gnomo scrutava il lavoro di quei bimbetti sempre indaffarati.

 

FACCIAMO CONOSCENZA

Un giorno lo Gnomo Fiore , decise di farsi conoscere:
Ma come: “ Pensò….devo trovare il modo senza spaventarli, pensa e ripensa l’unico modo era quello di far trovar loro un messaggio”.
Così Fiore prese un foglio bianco alcune matite colorate e si fece un autoritratto e scrisse loro così:
Sono uno gnomo, mi chiamo Fiore, sono in cerca di amici e vorrei fare tanto la vostra conoscenza, così possiamo raccontarci tante cose, che ne pensate?
Aspetto una vostra risposta. A presto.

 

LA RISPOSTA

L’ indomani i bimbi di quella scuola si riunirono come al solito nel grande e luminoso salone per gustare in compagnia e in allegria un piccolo spuntino a base di frutta di stagione
Un bimbo grandicello posò il suo sguardo su una piccola mensola posta in alto sulla grossa parete e vedendo quel messaggio subito si precipitò dalla maestra per far notare la novità.
La maestra incuriosita prese il messaggio lo srotolò e incominciò a leggere…..
I bimbi ascoltavano perplessi, incuriositi, subito decisero di approfondire la conoscenza con lo Gnomo Fiore, presentandosi anche loro così risposero:
Caro gnomo siamo contenti di avere un nuovo amico, sai sei proprio carino,anche noi ci vogliamo presentare, così decisero all’ istante di disegnare per lo gnomo il contrassegno della loro sezione
Noi siamo i più piccini e ci chiamiamo Pesciolini, tre anni abbiamo e con te molti anni trascorriamo, noi ci chiamiamo Girasoli quattro anni abbiamo e un po’ più grandi ci sentiamo ,noi siamo l’Arcobaleno, siamo cresciuti in un baleno cinque anni abbiamo e così ti salutiamo.
Le tre sezioni noi formiamo impariamo, giochiamo,cantiamo, i nostri giorni più felici in questa scuola trascorriamo, molto contenti siamo quando nuovi amici incontriamo e insieme lavoriamo, ora caro gnomo ti salutiamo e i tuoi messaggi ancora aspettiamo.

 

IO VENGO DA ………………………

Lo gnomo Fiore contentissimo di aver ricevuto la risposta dai bambini di quella scuola subito pensò di continuare a conversare con loro, descrivendo il suo fantastico mondo.
“ Sapete io tanto tempo fa vivevo nel Bosco Grande, un luogo bellissimo, al mattino appena spunta il sole tutto si tinge di una luce rosa si sente tutto intorno un profumo gradevolissimo di muschio selvatico, che riesce puntualmente a svegliare tutti gli abitanti di quel luogo incantato.
Alberi altissimi e secolari popolano Bosco Grande e proprio dentro alle cavità quelle piante gli gnomi hanno costruito le loro piccole ma accoglienti dimore.
Tutti gli abitanti si sono promessi di salvaguardare da tutto e da tutti quel loro luogo fiabesco.
Infatti Bosco Grande offriva tutto per tutti.
Ogni stagione avevano cibo a sufficienza e il mio amico Goloso, lo gnomo cuoco,
riusciva a cucinarci piatti prelibati, gustosi, con bacche, noci, nocciole e semi succulenti, frutta prelibata, matura e profumata, tutti avevano stretto amicizia anche con gli animali del Bosco Grande e sapete, erano così gentili che quando avevamo bisogno di spostarci per affrontare lunghi viaggi , loro ci aiutavano e ci portavano a cavalcioni o facendoci volare sulle loro ali nel cielo limpido, eh si, dovete sapere che gli gnomi viaggiano molto, sono molto curiosi di vedere il mondo che li circonda, ma sono anche molto intelligenti e furbi e non si lasciano facilmente vedere, insomma sono un po’ come me, Gnomo Fiore Viaggiatore.

 

GLI ABITANTI DEL BOSCO GRANDE

Ora carissimi amici vi voglio presentare alcuni gnomi del Bosco Grande, avete già conosciuto Goloso lo gnomo cuoco dal viso roseo e paffuto, con un grande cappello bianco a punta e un grosso camicione lungo, così riesce a coprire la sua grossa pancia che aumenta sempre, io sono convinto che se non prende un’ apprendista cuoco o un assaggiatore, un bel giorno scoppierà non fa altro che assaggiare, assaggiare, tutto quello che cucina , ma nessuno ormai potrebbe fare a meno di lui al Bosco Grande, con le sue ricette porta in tavola l’ allegria e il buon umore.
C’è poi Sigismondo, lo gnomo inventore , il suo aspetto è un po’ buffo , al contrario di gnomo cuoco lui è magrissimo, è molto alto e quando indossa anche lui il suo cappello a punta verde , fa il solletico a tutti i fiori del bosco e le verdeggianti pianticelle che sono vicine a lui, va sempre di fretta, porta occhiali spessi un palmo, piccoli e tondi e poi dovete sapere cari bambini che lui parla, parla in continuazione e non si capisce se recita testi di libri a memoria o strane formule da lui inventate.
Sapete lo scorso inverno che era stato freddissimo, è riuscito con una sua strana invenzione a riscaldare tutti, infatti non si sa come abbia fatto ma è riuscito a insaccare tutta l’aria calda dell’estate, a conservarla in un grande pallone e poi a rilasciarla attraverso tanti tubicini, soffiandola nei nostri piccoli camini dentro alle nostre case, così il fuoco non si spegneva mai, riusciva sempre ad ardere scaldando le nostre casette e noi non dovevamo uscire al freddo a raccogliere i piccoli fuscelli o rametti da bruciare .
Come avremmo fatto senza di lui caro Sigismondo!!!!!!!

Ma poi, come non ricordare,Rosario lo gnomo dell’erbolario, si è proprio lui, uno gnomo piccolo, piccolo, pensate che il suo cappello giallo gli è talmente grande che
gli cade continuamente e a volte lo nasconde. Lui è sempre indaffarato a osservare le piccole e grandi piante del sottobosco, dove vive, in una casa fatta di arbusti e foglie verdeggianti sempre immerse nella rugiada, anche Rosario con le sue pozioni è molto utile a noi gnomi , riesce a guarire tutti i nostri malanni, pensate che la scorsa estate ci fu un’epidemia di raffreddore da ranuncoli, tutti starnutivano come matti, avevano nasi rossi e occhi colanti, ma lui con i suoi intrugli è riuscito a guarire tutti coloro che si erano ammalati.

Nella grande famiglia del Bosco Grande, c’è anche Salvatore, lo gnomo agricoltore. Proprio così uno gnomo robusto, con un formidabile appetito è sempre di buon umore molto mattiniero, è sempre in cerca di nuovi semi per coltivare, nuove piante utili a noi gnomi. Ultimamente vuole cercare i semi del fiore della “felicità, voi siete convinti che riesce a trovarli? ” Speriamo”, vi prometto che se li troverà verrò io stesso a seminarli nel vostro splendido e verdeggiante giardino.
Ma bambini, quasi mi dimenticavo di Fiammetta, la gnoma sarta perfetta,eh si, come faremo senza di lei!!
Sapete con qualsiasi tipo di materiale lei trovi riesce a confezionare abiti pesanti, leggeri, variopinti, di diverse misure e per ogni stagione ed occasione. Pensate la scorsa primavera ha confezionato tutti i cappelli per gli gnomi del Bosco Grande, proprio così un bel mattino gli gnomi si sono svegliati e ………poveri noi…!
Nessun gnomo trovava più il suo cappello, durante la notte Messer Vento, dispettoso, come al solito, aveva soffiato via tutti i nostri cappelli …Ma niente paura c’era Fiammetta, la sarta perfetta, che in men che non si dica , in un solo giorno,è riuscita a confezionare tutti i cappelli per gli gnomi del bosco.

In quel luogo fantastico tutti sono utili a tutti, e nessuno può fare a meno degli altri , sono tutti amici sin dalla notte dei tempi antichi e l’amicizia per gli gnomi è molto importante e tutti dovrebbero coltivarla, come i fiori della felicità che vuole scoprire Salvatore, lo gnomo agricoltore.
Sapete carissimi amici, io vi vedo lavorare insieme tutti i giorni e mi convinco sempre più, che anche voi come gli gnomi del Bosco grande, avete ben compreso il significato e il valore di questa parola.
Ma ricordatevi, anche quando crescete, lasciate sempre posto nel vostro cuore per questo sentimento.

 

VI PRESENTO UN AMICO

Era passato ormai un po’ di tempo, tra i bambini e Fiore, lo gnomo viaggiatore, era nata una bella amicizia i bimbi avevano chiesto allo gnomo che se voleva poteva restare ancora un po’ con loro. Potete immaginarvi la gioia di Fiore, non esitò neppure un istante così decise di restare per un po’ di tempo in quella scuola.
Quella sera Fiore rincasò un po’ più tardi del solito, aveva fatto una bella passeggiata in quel giardino, entrò poi nella sua stanza e si mise a dormire, ma fu una notte un po’ movimentata, si sentivano strani rumori , appena Fiore tentava di alzarsi questi sparivano, poi ricominciavano, ad un certo punto Fiore intravede passare nel bel mezzo della stanza una strana figura tutta bianca, lasciando dietro di sé una tiepida aria.
In un primo momento lo gnomo si spaventò ma poi capì che quell’ombra bianca non aveva nessuna cattiva intenzione anzi, cercava un modo per comunicare e il modo lo aveva trovato.
Si sedette ai piedi del piccolo letto dello gnomo e con una vocina flebile e timida incominciò a parlare: “Ciao, io sono Ercolino un fantasmino, non temere, non ti voglio spaventare, voglio solo parlare un po’ con te, tu come ti chiami? É tanto tempo che ti trovi in questo luogo?....
Lo gnomo non credeva alle sue orecchie non capiva se era sveglio, o se stava sognando ad occhi aperti, in tanti anni della sua vita non gli era mai capitata una cosa simile. Ad un certo punto prese coraggio e gli rispose.
“Ciao io sono Fiore, lo gnomo viaggiatore momentaneamente in vacanza in questa scuola”.
Sai Fiore, devi sapere che tanto tempo fa io abitavo in un piccolo castello nelle vicinanze, di questa ridente cittadina, ma non si sa bene per quale motivo degli uomini hanno distrutto la mia antica dimora e io sono rimasto solo e senza casa. Nel mio girovagare, ho notato questo luogo grande, tranquillo, immerso nel verde, molto accogliente, e poi ho osservato tutti quei bimbi così allegri e spensierati e mi sono chiesto “ Chissà se hanno un piccolo posticino anche per me e se con loro riuscirò a consolarmi, io mi sento così solo,e non appena la gente mi intravede si spaventa, fugge via terrorizzata,io non voglio che tutto ciò accada, perché loro hanno tanta paura di me?” Io sono un fantasmino buono ma nessuno ci crede aiutami tu Fiore.
A quelle parole lo gnomo non seppe più cosa rispondere , ne cosa fare, non è da tutti i giorni essere svegliati nel pieno della notte di soprassalto e mettersi a conversare con un fantasma, piccolo o grande che sia pensò Fiore, era pur sempre un fantasma, e se
l’avrebbe raccontato in giro lo avrebbero preso per matto, allora pensò cosa fare…
Il nostro amico Fiore lo gnomo dal cuore grande subito pensò ai suoi amici bambini non disse nulla al fantasmino, ma sapeva bene cosa fare…
Il mattino seguente, di buon ora, scrisse e mise al solito posto un messaggio ben visibile sulla solita mensola nel grande e luminoso salone. Infatti poco dopo il messaggio venne visto e letto dai bambini e diceva così: ”Carissimi amici, ho un amico che si trova in difficoltà, io so che siete di animo buono e caritatevoli, ecco perché vi chiedo di aiutarmi ancora una volta.
Il mio amico si chiama Ercolino, ma attenzione a cosa sto per dirvi, non spaventatevi perché lui è un fantasmino, è molto buono, ha perso il suo castello ed ora vorrebbe essere ospitato da voi per qualche tempo può rimanere? In cambio di questa vostra generosa ospitalità Ercolino vi può raccontare tante incredibili avventure senza tempo vissute da lui personalmente cosa ne dite? Aspetto una vostra risposta, a presto Fiore, lo gnomo viaggiatore”.

 

IN GITA CON ………

Il giorno seguente, i bambini risposero subito con entusiasmo a quel particolare messaggio ricevuto dallo gnomo dicendo che erano ben felici di avere un nuovo amico ed erano curiosi di ascoltare le sue particolari ed emozionanti storie.
Ma avevano anche un invito da fargli.
Infatti di li a poco tutti avrebbero fatto una bella gita sul lago, in un incantevole parco con giardini e fiori profumatissimi e loro sapevano per certo che li c’era una grande e antica casa e se fosse stata di suo gradimento poteva soggiornarvi per un po’.
Quando Fiore lesse il messaggio corse subito ad avvertire Ercolino, che appresa la bella notizia, non sapeva più dove svolazzare dalla gioia.
Da quel giorno fino alla partenza in quella scuola ci fu un grande scambio di messaggi, di nuove storie, di giochi , insomma regnava incontrastata la serenità .
Finalmente ecco arrivato il giorno della partenza, era una bella mattinata di mezza primavera il cielo era limpido, il sole brillava incontrastato e l’aria era tiepida, ed ecco in lontananza arrivare un grande pullman che doveva portare a destinazione
l’allegra compagnia.
Il pullman bianco dai vetri un po’ scuri si fermò davanti alla scuola e bimbi entusiasti incominciarono a salire ordinatamente presero posto portando con sé un piccolo segreto, infatti tutti loro sapevano che c’era anche un amico invisibile al quale era stato riservato un posto speciale.
Ecco si parte! Il viaggio era iniziato all’ insegna del buon umore, Ercolino non si era mai divertito tanto ed era fiero di quei nuovi amici. Erano trascorse poche ore, ed erano finalmente arrivati, i bimbi scesero, incominciarono a visitare ogni angolo pittoresco di quel meraviglioso ed accogliente parco videro simpatici animali, intanto il fantasmino entrò di soppiatto in quella enorme e maestosa casa con una meravigliosa vista sul lago, c’erano tante stanze con angoli luminosi, ampie scalinate che collegavano i due piani di quella casa, insomma era una vera e propria dimora fiabesca. Non aveva ancora terminato di vedere tutta la casa, quando Ercolino sentì dietro di sé una leggera aria tiepida a lui quasi famigliare, subito si voltò e con grande meraviglia, gioia e stupore, vide una bellissima fantasmina dai lunghi capelli biondi, e dai grandi occhi azzurri come le acque di quel lago, che incantevole creatura pensò!! Subito si presentarono e fecero amicizia, la fantasmina era li da molto tempo
Era tutta sola e avrebbe tanto desiderato un amico con cui parlare, giocare, in quella grande casa non c’era mai nessuno, così dopo aver pensato un po’ le venne un‘ idea splendida, chiese ad Ercolino se voleva restare, il fantasmino accettò subito era così felice che corse subito a dare la bella notizia ai bambini che a malincuore, ma felici, lo salutarono contenti di aver ancora una volta potuto aiutare un amico speciale
Il ritorno fu meno allegro perché c’era un posto vuoto, quell’amico segreto lo avrebbero portato per sempre nel loro cuore.

 

“PIACERE SONO BEPO”

Il tempo in quella scuola trascorreva velocemente, il clima che si respirava era quello della tranquillità, della serenità e ormai Fiore era diventato più di un amico per quei bambini era per così dire la mascotte di quella scuola.
Era trascorso quasi un anno dall’ arrivo di Fiore era passato l’ inverno e la primavera e stava per arrivare la stagione che portava l’allegria, calore, e le sospirate vacanze “l’estate”, ma le sorprese non erano ancora terminate. Infatti un giorno Fiore decise di allontanarsi un po’ dal giardino di quella scuola. Da quando era arrivato lo incuriosiva un viale, dove era passato prima di arrivare in quel luogo. Così decise di attraversare il giardino e di imboccare quel viale di platani profumati che donavano un’ ombra fresca, un po’ di sollievo in una giornata con tanta calura.
Percorse tutto il viale e le altre vie cittadine ancora deserte a poco a poco si accorgeva di lasciare la piccola cittadina alle spalle e sempre più incuriosito andava avanti e ad un certo punto le strade asfaltate lasciavano il posto a quelle piccole, sterrate, viottoli di campagna Era circondato da un immensa distesa di campi, alcuni erano delle verdeggianti e fresche risaie, dalle quali di tanto intanto si sentivano dei gracidii di ranocchie accaldate, poi queste lasciavano il posto ai campi color dell’oro, erano campi di grano, bellissime spighe e di tanto in tanto s ‘intravedevano fiori rossi bellissimi, erano i papaveri: gnomo Fiore era incantato da quel paesaggio così colorato, continuando la sua passeggiata estiva incontrava libellule leggere, farfalle multicolori, ma ad un certo punto sentì un contadino lamentarsi perché alcuni corvi senza ritegno stavano rovinando il suo miglior campo di grano. Fiore senza farsi notare dall’agricoltore arrabbiato, si avvicinò e sentì il contadino che diceva:
” Oh ai miei tempi queste cose non succedevano, in ogni campo che si rispettava,
c’era un bel spaventapasseri, ora invece non si usano più sono come scomparsi, ed ecco,che i nostri campi sono rovinati…oh se potessi trovarne uno, sono sicuro che il mio campo non verrebbe più preso d’ assalto da quei corvi”. Il nostro amico gnomo Fiore ormai lo sapete che è sempre stato uno gnomo dalle mille risorse, così tornato indietro in tutta fretta entrò nella scuola, poi nella sua stanza e decise di scrivere una bella lettera a Salvatore, vi ricordate, lo gnomo agricoltore domandandogli se poteva costruire uno spaventapasseri. Poi uscì dalla stanza di nuovo, senza farsi vedere e con la sua magia la lettera volò nel cielo limpido con destinazione Bosco Grande, luogo dove viveva Salvatore.
L’indomani lo gnomo agricoltore, lesse la lettera e subito spedì a Fiore il progetto e tutto l’occorrente per costruire lo spaventapasseri. Gnomo Fiore, quando ricevette tutto quello che gli aveva mandato Salvatore, pensò di chiedere aiuto ai bimbi di quella scuola perché sapeva che a loro stava molto a cuore la natura e non avrebbero mai potuto rifiutare. Fiore scrisse loro poche righe ai suoi amici dicendo così. “Carissimi amici, nei giorni scorsi facendo una bella passeggiata tra i campi ho sentito un contadino che ha un disperato bisogno di uno spaventapasseri per salvaguardare il suo campo da corvi troppo intraprendenti, cosa ne pensate di aiutarmi?”
Accanto al suo messaggio, lo gnomo Fiore, mise un sacco con il progetto e tutto
l’occorrente.
Il giorno seguente quei bambini lessero il messaggio e aprirono incuriositi quel sacco, subito si misero al lavoro e in men che non si dica lo spaventapasseri fu costruito.
Era proprio un signor spaventapasseri, bello panciuto, che si reggeva fiero sulla sua gamba di legno, con un grazioso gilet color verde erba e un buffo cappello di paglia.
Lo gnomo quando lo vide subito si congratulò con i suoi piccoli amici invitandoli ad andare loro stessi a posizionare nel campo,quel loro capolavoro. Così i bambini decisero, il giorno dopo, di partire con un bel pulmino e seguendo scrupolosamente le indicazioni date dallo gnomo si ritrovarono in quel grandissimo campo di grano, un gruppo di bimbi posizionò lo spaventapasseri e decisero di dargli anche un nome lo chiamarono “Bepo”, erano proprio soddisfatti del lavoro e così poco dopo lo salutarono e fecero ritorno nella loro scuola .
Quella lunga giornata stava per finire e la sera era ormai arrivata, lo gnomo di soppiatto uscì dalla scuola e si recò dallo spaventapasseri e “non ci crederete “ad un certo punto Bepo, prese vita, ringraziò lo gnomo e quei bambini dicendo che era fiero di compiere il suo lavoro, promise a Fiore che però tutti i corvi avrebbero potuto mangiare un po’ di grano a patto che non facessero disastri, anche Bepo era uno spaventapasseri dal cuore generoso, come erano generosi quei bimbi che l’avevano costruito.
E quel contadino, voi vi chiederete, dove era finito? Beh, dovete sapere che la mattina seguente si recò di buon ora nel suo campo e “miracolo”!!! Vide lo spaventapasseri, incredulo si avvicinò per guardare meglio, e disse : “E’ proprio bello chissà come è arrivato fin qui, non sapeva darsi una risposta, ma era felice, perché ora nessuno poteva più danneggiare quel suo campo di grano a cui teneva tanto.

 

MI PRESENTO SONO “LA STELLINA POSTINA “

Le belle giornate trascorse all’ aria aperta avevano lasciato il posto al piovoso autunno e successivamente al freddo inverno. Una mattina Fiore, venne svegliato da quei bimbi che intonavano allegri canti natalizi, tutti erano indaffarati a preparare biglietti d’auguri. Allora a Fiore venne un’idea, prese carta e penna e scrisse un invito ad una sua cara amica che abitava nel cielo “stellina “.
Quella magica stella luminosa, quando lesse l’invito di gnomo Fiore non esitò neppure un istante, prese tutto l’occorrente per il suo lungo viaggio e anche dei sacchetti regalo di diverso colore e alla velocità della luce venne sulla terra.
Quando la scuola era ancora deserta e silenziosa la stellina postina visitò quel luogo, e decise di fermarsi in una grossa stanza luminosa, dalle pareti bianche e azzurre quel colore le ricordava tanto il suo cielo,c’era anche un tappeto tutto colorato con delle graziose ceste con palline e altri attrezzi variopinti era molto curiosa e si chiedeva a cosa potessero servire, insomma quella stanza le piaceva proprio tanto e le sembrò il luogo ideale per quell’incontro speciale.
Intanto lo gnomo preparò un messaggio da appendere al solito posto con delle indicazioni, una scia di meravigliose stelline sul pavimento per mostrare il percorso che i bimbi dovevano seguire ed arrivare così dalla stellina postina.
Era ormai giunta l’ora dell’entrata, i bambini quando arrivavano rimanevano stupiti da tutte quelle stelle sparse sul pavimento e poco dopo si ritrovarono in quella stanza “ la loro piccola palestra “ dove era seduta la stellina postina che li stava aspettando
Postina cominciò subito a fare la conoscenza con le maestre di quella scuola e ci fu uno scambio di messaggi e di gesti per farsi capire.
I bimbi seppero così che il loro amico gnomo aveva invitato sulla terra quella sua luminosa amica che aveva in serbo per loro delle belle sorprese natalizie, eh si, proprio così nella sua grande borsa da postina quella stella aveva portato tre sacchetti uno per ogni sezione di quella scuola .
Uno venne consegnato ad un rappresentante della sezione pesciolini, il secondo al rappresentante della sezione arcobaleno e l’ultimo alla sezione dei girasoli, poi la stellina si alzò e pian piano si avviò verso la porta da dove era entrata e salutandoli con la sua polvere stellare se ne andò.
I bimbi rimasero esterrefatti, increduli ed incuriositi incominciarono, uno ad uno ad aprire i vari sacchetti che la loro nuova amica gli aveva consegnato.
I sacchetti erano pieni di vari oggetti e soggetti natalizi che i bimbi dovevano costruire, decorare, usando la loro infinita fantasia, per poi appenderli sul grande albero che come ogni anno rallegrava il grande salone portando gioia e felicità e gli auguri sinceri per accogliere nel migliore dei modi la festa del natale.

 

LA SERRA AMICA

Amici miei carissimi l’ altra mattina una luce rosea e un’ aria fresca e frizzantina accompagnata da un delicato profumo mi ha svegliato.
Così sono andato a fare una passeggiata nel vostro ombroso giardino e sapete, ho notato una grossa, bianca e luminosa casupola e sulle pareti c’erano dipinti dei bellissimi girasoli e in alto sul davanti bellissime verdure che parevano vere, lo sapete che gli gnomi sono molto curiosi, così vista la porta appena socchiusa, sono entrato.
Non potete immaginare il mio stupore, la mia gioia,quando ho visto e capito che quel luogo era una serra. Subito pensai forse questi amici mi possono aiutare…

 

UN MESSAGGIO DAL CIELO

Solo voi bambini potete aiutarmi, vi racconto cosa mi è successo …
Dovete sapere che quando ho intrapreso questo mio viaggio, lungo il mio cammino ho visto molte cose curiose e ho incontrato molti amici.
Un giorno lungo uno stretto e tortuoso sentiero appena fuori da Bosco Grande, ho raccolto uno strano biglietto luminoso.
Mi sono fermato all’ ombra di una grossa quercia e ho incominciato a leggere il messaggio che iniziava cosi: “Aiuto, aiuto, chiunque possa leggere queste poche righe lo imploro di aiutarci ,il nostro pianeta è stato distrutto da una tempesta spaziale
ci sono rimasti solo questi pochi semi. Noi non abbiamo più un luogo adatto per seminarli, ci manca l’acqua, la luce, qui ormai è tutto buio.
E questi semi non germoglieranno mai. Solo se qualcuno potesse piantarli forse nasceranno, crescerebbero, e chissà un giorno forse attraverso il vento o una navicella spaziale queste pianticelle potrebbero arrivare ancora da noi e la vita potrebbe rifiorire su questo mio pianeta…………!!!
Sapete bambini io ha conservato quel messaggio e quei semini ora vi chiedo: potete aiutarmi?”
Così lo gnomo Fiore decise di lasciare quel messaggio e quei semi venuti dallo spazio al solito posto sperando che ancora una volta qualche simpatico bimbo lo avrebbe visto letto e…

 

MESSAGGIO ARRIVATO PIANETA SALVATO

Come tutti i giorni ,anche quella splendida mattinata di primavera quei bambini videro il messaggio lasciato dallo gnomo Fiore, subito questo venne letto e… tutti al lavoro!
I bimbi e le loro insegnanti si organizzarono in piccoli gruppi, il gruppo delle fragole
prese una manciata di semi e con la loro insegnante entrò per primo nella serra e cominciò a preparare il terreno per la semina, poi fu la volta del gruppo carota,poi del gruppo insalata, e nei seguenti giorni in quella splendida serra entrarono anche i restanti gruppi, peperoni,quadrifoglio, e ravanello, insomma furono giorni movimentati. Tutti quei bimbi collaboravano fra loro, c’era chi innaffiava, chi ripuliva dalle erbacce il terreno, chi controllava la crescita, insomma furono giorni speciali.
Trascorse poco tempo quando un pomeriggio una bimba bionda, paffutella dai grandi occhi azzurri, entrò nella serra e per la gioia di tutti, quei semi diedero i loro risultati erano finalmente nate, ben cresciute, quelle piantine venute dallo spazio.
L’indomani di buon mattino tutti i bimbi si riunirono in salone e raccolti i frutti del loro lavoro confezionarono le piantine le misero sulla mensola in tal modo che Fiore potesse vederle e chissà forse spedirle su quel pianeta lontano.
Intanto lo gnomo, sempre vigile si commosse quando vide realizzato il suo sogno e con la sua polverina magica che solo gli gnomi posseggono durante la notte, fece volare con l’ aiuto del vento il lavoro fatto da quei bimbi, ed ora tutti i giorni quando i bambini e lo gnomo osservano il cielo infinito possono dire: “ Abbiamo forse salvato un pianeta !!!”

 

VERDINA E LE FATE

Carissimi lettori, dovete sapere che nella scuola in cui mi trovo, c’è un posto molto particolare, proprio così in quel piccolo lembo di terra, il sole lo illumina molto bene è sempre umido, è un posto ideale per ospitare un’amica che è molto timida e non trova il coraggio di presentarsi allora io ho pensato di aiutarla.
Così lo gnomo Fiore volle scrivere due letterine, la prima ai bambini di quella scuola e la seconda alle sue amiche fate, si proprio così, a delle fate speciali che solo gli gnomi conoscono.
In breve tempo la prima letterina fu terminata e diceva così : “Ciao bambini sono ancora io il vostro amico Fiore , visto che siete sempre di animo buono con tutti vi voglio fare un regalo, sapete contare vero!!!
Ebbene tra tre giorni riceverete una visita di persone speciali, per ora non vi posso dire altro dovete però seguire le mie indicazioni, scavate una buca a forma rettangolare un po’ profonda nel vostro giardino, proprio sotto al vostro prugno, ciao e a presto!”
I bambini incuriositi da quella particolare lettera uscirono in giardino, seguirono le indicazioni di Fiore e in poco tempo la buca fu pronta, tutti si chiedevano a cosa potesse servire, erano sempre più curiosi e quei tre giorni sembravano non passare
mai. Finalmente l’ultimo giorno di attesa era arrivato, quella mattina i bimbi si riunirono nel loro grande salone come era loro abitudine ad un certo punto sentono tanti campanelli e videro entrare tre signore con abiti lunghi dai colori tenui. Indossavano cappelli buffi a punta, con sopra dei fiori e portavano con sé delle ceste con delle piantine. Poi ad una ad una si presentarono e con voce flebile dissero di chiamarsi Chiara, Rosalba e Viola erano delle fate, che provenivano dallo Stagno Incantato, vicino a Bosco Grande, luogo dove abitava il loro amico Fiore, che loro conoscevano bene.
Dissero ai bambini presenti che avevano bisogno di costruire uno altro stagno, perché purtroppo il loro si stava prosciugando e tutti i loro abitanti potevano non sopravvivere.
Uno stagno!! Tutti si guardarono e rimasero stupiti, intanto era molto difficile vedere delle fate in carne ed ossa, di questi tempi, ma si sa in quella scuola tutto era possibile.
Le fate poi chiesero ai bimbi se avevano terminato la buca nel terreno che avevano chiesto, ecco a cosa serviva quell’enorme buca …..!
Quasi non ci credevano in quell’ombroso giardino di li a poco sarebbe sorto un bellissimo stagno.
Le fate ritornarono per ben tre volte, la prima portarono una vasca scura di forma quasi rettangolare e dei pesantissimi sassi da posizionare sul fondo, questi sassi vennero prima dipinti dai bimbi e poi consegnati alle fate
Nella seconda visita le fate portarono un’acqua speciale, l’acqua del loro stagno che non era proprio limpida, ma si sa, era acqua di stagno! La vuotarono nella grande vasca e venne lasciata riposare per un po’ di tempo, poi vennero messe le piccole piante acquatiche con delle splendide ninfee candide.
Nella terza ed ultima visita le fate portarono le uova dei girini, i bambini non avevano mai visto ne piante acquatiche ne’ uova di girini e rimasero stupiti, poi le fate ,timidamente li salutarono affidando a loro un compito molto speciale e delicato essi dovevano prendersi cura di quel delicato ecosistema.
I bimbi e le loro maestre ringraziarono le fate per quell’originale regalo e subito osservarono l’andamento di quel delicato ambiente.
Ma le sorprese per quei piccoli non erano ancora terminate, infatti una mattina trovarono un messaggio sulla loro mensola, esso conteneva delle indicazioni, dovevano infatti recarsi in giardino vicino al loro stagno,perché era arrivata Verdina
“ Ma chi è Verdina?” si domandarono incuriositi.
Così andarono vicino allo stagno e sulle foglie di quella grande ninfea fecero la conoscenza di Verdina, una timida ranocchia dai grandi occhi gialli che appena li vide li salutò, con un suo dolce cra, cra, essa spiegò ai bimbi che fu mandata dalle fate e aveva il compito di messaggero, infatti se c’era qualche problema allo stagno lei con un balzo andava dalle fate che accorrevano in loro aiuto.
Da quel giorno i bimbi erano più contenti perché Verdina dava loro sicurezza e poi avevano imparato a proteggere la natura che li circondava a rispettarla e a farla rispettare perché si sa in un ambiente sano si vive meglio e la natura stessa se rispettata ripaga sempre l’ uomo, offrendo aria pulita,profumi, sapori, indispensabili alla vita.

 

AMICI DALL’ INGHILTERRA

Viaggiando per il mondo lo gnomo Fiore fece la conoscenza di due amici M. George e Billy Frog.
Il primo proveniva dalla lontana e verdeggiante Scozia, regione inglese ricca di infinite leggende che si perdono nelle notte dei tempi George aveva un aspetto un po’ buffo, bonario con un simpatico cappellino dal pon pon rosso, bianco e blu e il tipico gonnellino a pieghe scozzese il famoso” Kilt”.
Una mattina quei bimbi ricevettero dall’ Inghilterra una cartolina, riportava i saluti di Fiore, e di George.
Quando lessero la cartolina tutti si chiesero chi fosse mai questo George, ma l’ amico Fiore gli fece fare in breve tempo la sua conoscenza.
La prima visita Mister George la fece ai bimbi un po’ grandicelli di quella scuola, era un lunedì pomeriggio quando entrarono nella loro sezione videro sul tavolino una strana scatola dalla quale spuntava una bandierina inglese.
Subito curiosi chiesero all’insegnante di aprirla e… balzò fuori George, che in lingua inglese salutò e si presentò, poi traducendo tutto in italiano fece sapere a quei bambini che sarebbe tornato, se loro avessero voluto, tutti i lunedì così insegnava a loro un po’ d’inglese, subito i bimbi entusiasti si presentarono e tradussero i loro nomi in inglese imparando anche il primo saluto “Good Morning”. Come erano felici e ringraziarono Fiore per quel nuovo amico che si sarebbe fermato un po’ con loro.
E così mentre loro imparavano l’inglese anche George imparava l’ italiano, perchè credetemi cari lettori era un po’ carente nella nostra lingua!!
Che lingua strana era l’inglese, ma a loro piaceva tanto ,avevano scoperto che alcuni termini erano di uso corrente anche in italiano e poi quanti giochi, sapete alla fine della giornata c’era un piccolo dolcetto o una caramella, che simpatico era questo
M. Gorge.
Era il mese di giugno il caldo incominciava a farsi sentire e le vacanze si avvicinavano quei bimbi a malincuore dovettero salutare il loro amico venuto dall’Inghilterra che però promise di ritornare con una sorpresa.
Le vacanze trascorsero in fretta e il ritorno a scuola fu per quei bambini una gioia pensate erano diventati grandi e quell’anno era per loro l’ ultimo anno che trascorrevano in quella scuola. Non erano tristi come forse avrebbero dovuto perché potevano portare con loro meravigliosi ricordi, vissuti in allegria e nella spensieratezza.
L’autunno non si fece attendere, ma loro attendevano con gioia e un pizzico di curiosità i loro vecchi amici , Fiore lo gnomo viaggiatore e M. George. Ed ecco che non tardò ad arrivare il primo messaggio dell’anno, era Fiore naturalmente, che gli diceva che M George avrebbe inviato un suo amico che voleva conoscerli perché quel simpaticone di uno scozzese aveva parlato talmente bene di loro che il suo amico Londinese Billy li voleva conoscere.
Anche quei bambini erano impazienti di conoscere Billy “ Chi sarà mai? “, si chiedevano e soprattutto quando arrivava? Finalmente in un pomeriggio uggioso e autunnale trovarono sul tavolo dell’ insegnante quella scatola dove l’ anno precedente balzò fuori il loro amico scozzese, ma quest’anno non fu così appena la scatola venne aperta sentirono un cra, cra, cra e un simpatico ranocchio saltò fuori presentandosi come Billy Frog, from London. Tutti risero divertiti per questa simpatica e particolare presentazione, i bimbi lo salutarono con un caloroso” Good morning”. Fu contento anche Billy frog, di questi nuovi amici, M. George aveva avuto ragione erano dei simpaticoni, molto ospitali e così quel ranocchio dai grandi occhi gialli e dolci rimase con loro tutto l’anno ,insieme impararono u n perfetto inglese e un perfetto italiano ma la cosa buffa che aveva trovato anche casa era stato ospitato da Verdina in quel meraviglioso stagno.
Eh si, era proprio una scuola sorprendente e come dice sempre un insegnante di quella scuola “ quando cambia il vento in quel luogo succede sempre qualcosa di nuovo!”

 

AMICA UGANDA

IL nostro amico Fiore girovagando per il mondo andò molto lontano questa volta…
Viaggiando, viaggiando si ritrovò in una terra molto arida, dove trovare l’acqua è come trovare un giacimento d’oro, il sole è talmente caldo che i n quella terra non cresce nulla questa è l’Uganda, un paese molto lontano da noi in quella terra come in tutta l’Africa regna purtroppo sovrana, la povertà, la fame, la sete.
Fiore un giorno vide da lontano un gruppo di case molto particolari erano di paglia, assomigliavano a delle capanne e si udiva un gran vociare di bimbi che intonavano ritmicamente canzoni, vicino a loro c’era un uomo di media statura, dalla folta capigliatura con la barba scura e un paio di occhiali tondeggianti, vestiva abiti chiari e con lui c’erano altre persone che lo aiutavano e si occupavano di quei bimbi. Fiore sempre più curioso, si avvicinò al villaggio e fece amicizia con quell’uomo dagli occhiali tondeggianti che disse di chiamarsi Sig. ELLE .
Era molto popolare tra gli abitanti di quel villaggio quell’uomo… Ma Fiore si rese presto conto che la maggior parte di quegli abitanti erano bambini di età assortita essi non avevano nulla, niente gioghi, ma erano ugualmente felici, poi il Sig. Elle lo portò a visitare il villaggio entrò in un luogo che assomigliava ad un laboratorio, li c’erano tante ragazze che erano molto abili con ago e filo ed erano intente a cucire abiti dai colori sgargianti (lo gnomo si ricordò così di Fiammetta la sua amica sarta perfetta, che anche lei sebbene stonata cantava quando cuciva). Fiore fu molto sorpreso perché quel lavoro era accompagnato da allegri canti spensierati in quel momento pensò al mondo dal quale lui proveniva, un mondo dove a volte si possiede non solo il necessario per vivere ma anche il superfluo e quelle persone pur vivendo in povertà invece riuscivano a trovare la forza di cantare e di vivere insieme serenamente.
Il tempo trascorse velocemente in quella lontana e arida terra, alla sera Fiore trascorreva ore ed ore ad osservare splendidi e caldi tramonti e poi successivamente albe stupende era incredibile cosa la natura se osservata, riesce a regalare ai nostri occhi, pensava Fiore, molte volte questi doni noi non li notiamo nemmeno perché la nostra nemica fretta e frenesia di vivere da per scontato queste cose veramente belle.
Ma un giorno allo gnomo venne una splendida idea voleva fare qualcosa per poter anche lui aiutare quei bimbi meno fortunati, come aveva fatto il Sig. Elle che aveva lasciato gli agi e le comodità del nostro paese per dedicarsi ai meno fortunati.
Così in una bella assolata mattina salutò quei nuovi amici lontani promettendo loro di tornare presto.
Il viaggio di ritorno fu abbastanza lungo e quando arrivò a scuola non trovò nessuno in quanto era molto tardi e buio, Fiore allora pensò di lasciare poche righe al solito posto per i suoi amici salutandoli e raccontando loro l’avventura vissuta in quella terra lontana.
I bimbi l’indomani lessero quelle righe e subito pensarono di dare anche loro un modesto contributo a quei loro amici tanto lontani, pensate decisero di raccogliere tutti i loro giochi che non usavano ,poi ne costruirono anche loro con le loro mani dei nuovi, fecero un grosso pacco e lo fecero trovare a Fiore che pensate contentissimo ritornòdi nuovo in terra ugandese e portò quell’enorme pacco a quei bambini.
Essi lo accolsero calorosamente e a loro volta come ringraziamento costruirono in miniatura una capanna e una bambolina dai tipici abiti ugandesi in modo che Fiore potesse portare con se al ritorno u n piccolo ricordo di quel viaggio. Ebbene ancora oggi quegli oggetti tanto cari a Fiore e ai bimbi di quella scuola fanno bella mostra di sé occupando un posto d’onore nella grande bacheca di quella scuola.
Ancora una volta Fiore ha voluto dimostrare a tutti che l’amicizia può nascere dal nulla e non può avere confini!

 

LE SETTE SORELLE

Fiore è proprio uno gnomo intraprendente e pieno di sorprese.
Tutti i giorni Fiore sentiva cantare quei bimbi che sapevano tante canzoncine allegre.
Ma a volte qualcuno stonava un po’ e siccome lui è sempre stato un buon intenditore di musica pensò di fare a loro un regalo, contattò lui stesso un amico di vecchia data e lo invitò in quella scuola all’ insaputa di quei bambini e delle loro insegnanti.
Infatti una bella mattina quando erano tutti riuniti in salone entrò salutando un uomo molto alto e robusto dalla barba e i capelli un po’ brizzolati dall’aspetto bonario, portava con sé una bacchetta, spartiti musicali e appoggiò sul tavolo del salone una grossa pianola, tutti lo guardarono e ai bambini sembrò fosse arrivato un gigante buono.
Subito si presentò e disse : “ Io mi chiamo DO,RE,MI.” Eh si! Proprio così, il mio nome è uguale a quello delle prime tre note musicali.
I bambini e le insegnanti sorrisero, poi, ognuno si presentò, e in men che non si dica, il maestro DO,RE,MI, simpaticamente, intonò una bella e allegra canzone che faceva pressappoco così…

DO, se do qualcosa a te
RE, era un re che c’ era un dì
MI, il mi per dire a me
FA, la nota dopo il MI
SOL, è il sole in fronte a me
LA, se proprio non è qua
SI, se non ti dico no
E così si torna al DO.
Erano le sette sorelle e abitavano sul rigo musicale, subito il gigante buono riscosse molto successo tra quei bimbi che vollero anche loro imparare quella dolce canzoncina.

Il maestro promise ai presenti che sarebbe tornato e avrebbe portato loro altre belle canzoni e musiche, e così avvenne, ogni volta che arrivava portava una novità
e presto quei bambini imparavano a conoscere le note musicali, e con la signora chiave di violino, che era un po’ la padrona di casa, impararono anche a suonare semplici strumenti musicali, alcuni, pensate costruiti proprio da loro
Pensate che quell’anno per la gioia di tutti organizzarono una festa di natale bellissima, i più grandicelli suonarono brevi melodie, eh si, in quella scuola si poteva giocare con la musica e scoprire così che anche quest’arte un po’ difficile poteva avvicinare ancora di più le persone e crescere allegramente.

 


……………………………UN’ AMICIZIA SENZA TEMPO……………………

Carissimi amici sono stato con voi molto tempo e sono contentissimo di aver stretto con voi un’ amicizia speciale, siete veramente fantastici.
Dovete sapere che qualche giorno fa ho ricevuto una lettera da Bosco Grande, quel luogo incantato dove vivono i miei amici gnomi, ebbene mi hanno scritto poche righe chiedendomi il mio aiuto, hanno proprio bisogno di me. Mi scrivono dicendomi che i fiori e le piante di quel luogo stanno scomparendo il sottobosco è già quasi deserto … devo fare qualcosa…
Così cari amici vi devo salutare però vi prometto che ben presto altri amici verranno a farvi visita e auguro a loro una buona permanenza in questa fantastica scuola, dove ogni giorno bambini dal cuore grande riescono a fare cose fantastiche .
Qui da voi ho imparato ad apprezzare molte cose, ma quello che non scorderò mai è la vostra cordialità, lo stare insieme per condividere momenti speciali, il vostro altruismo, carissimi amici voi ora siete ancora piccoli ma fate tesoro di questi valori che vi vengono insegnati perché sono importanti per il vostro futuro

 

 
 

UN GROSSO E TENERO ABBRACCIO


GNOMO FIORE VIAGGIATORE

 

 

FINE

 
 
 
 
FAtina
 
 
 
 
 


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La vetrina di Eli